home Monsignor Ersilio Tonini

Monsignor Ersilio Tonini Note Biografiche. Mons. Ersilio Tonini è nato a Centovera di San Giorgio Piacentino il 20 luglio 1914.
Terzo dei cinque figli di Cesare e Celestina Guarnieri, umili salariati agricoli, a undici anni è entrato nel Seminario di Piacenza, dove ha completato gli studi superiori; è stato ordinato sacerdote il 18 aprile 1937 da monsignor Ersilio Menzani.
Fino al 1939 è stato vice-rettore del Seminario piacentino, poi si è trasferito a Roma per studiare Diritto Civile e Canonico alla Università Lateranense. Rientrato nel 1943 a Piacenza, ha iniziato a insegnare italiano, latino e greco, venendo contemporaneamente nominato assistente spirituale dei gruppi FUCI e dei Laureati cattolici.
Risale al 1947 il suo primo incontro con il mondo della comunicazione sociale, quando ha assunto la direzione del settimanale diocesano Il nuovo giornale, in un momento segnato da forti contrasti sociali e dalla lotta di classe.
Il 14 maggio 1953 è stato nominato parroco a Salsomaggiore, dove ha fatto costruire il grande "Oratorio Don Bosco", e contemporaneamente ha assistito spiritualmente le universitarie del Collegio di Castelnuovo Fogliano dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Nel settembre 1968 è tornato a Piacenza come rettore del seminario.
Il 28 aprile 1969 Paolo VI lo ha nominato vescovo di Macerata-Tolentino. È stato consacrato da monsignor Umberto Malchiodi - con consacranti Agostino Casaroli e Carlo Colombo - il 2 giugno 1969: ventisei giorni dopo ha preso possesso della diocesi, dove si è impegnato ad attuare lo spirito del Concilio Vaticano II.
Il 22 novembre 1975 è stato chiamato a reggere l'antica Arcidiocesi di Ravenna e la diocesi di Cervia (poi unite il 30 settembre 1986), succedendo a monsignor Salvatore Baldassarri. Ha preso possesso dell'arcidiocesi il 17 dicembre 1975. Con un gesto che colpì profondamente i suoi nuovi concittadini, lasciò il suo appartamento nello splendido palazzo arcivescovile a un gruppo di tossicodipendenti in via di recupero. Si ritirò nell'Istituto Santa Teresa fondato da don Angelo Lolli, dove ha poi continuato a vivere a fianco dei malati più gravi.
Conoscendo bene la sua mentalità aperta di autentico giornalista sempre pronto a cogliere le novità del proprio tempo, Paolo VI lo volle nel 1978 Presidente del Consiglio di Amministrazione della NEI, la società editrice di Avvenire.
Il 28 settembre 1978 riuscì a riaprire, grazie all'aiuto dei gesuiti, il Seminario di Ravenna che era stato chiuso nel periodo più buio della contestazione del ruolo stesso del sacerdote nella Chiesa. Nel corso del suo episcopato conferì l'ordinazione a undici preti.
Nel 1984 inaugurò il "Centro Ravennate di Solidarietà", luogo di accoglienza per tossicodipendenti, inserito nella "Federazione delle Comunità Terapeutiche del Ce.I.S." di don Mario Picchi. Nel 1985 rivitalizzò e sviluppò il settimanale diocesano Risveglio 2000, affidato a una cooperativa di laici, e Ravegnana Radio.
Nel maggio 1986 accompagnò Giovanni Paolo II nella sua visita alle diocesi romagnole, nella terra considerata fino ad allora la patria dell'anticlericalismo italiano. Nel 1987 il vescovo Tonini intervenne sulla questione della domenica festiva abolita da un contratto di lavoro nel settore tessile, ricordando che simili iniziative distruggevano la dignità stessa del lavoro. Nello stesso anno fondò a Cervia-Milano Marittima il "Centro di accoglienza alla Vita"; nel 1988 animò la campagna nazionale per la raccolta di fondi per l'acquisto di mucche per gli indios Yanomani della diocesi brasiliana di Roraima. L'iniziativa, chiamata Uma vaca para o Indio, aveva lo scopo di impedire l'esproprio delle terre degli indigeni. La legge brasiliana prevede infatti che non possano essere tolte agli indios le terre dove pascolano le mandrie. Giovanni Paolo II, informato da monsignor Tonini stesso durante il Sinodo dell'autunno 1987, fu il primo a contribuire generosamente all'iniziativa.
Negli anni del suo episcopato Monsignor Tonini diede un forte impulso alla Caritas diocesana invitandola a seguire maggiormente i bisogni emergenti nel territorio ravennate e portando alla creazione dell'AVULSS per il servizio di volontariato alle fasce più emarginate - anziani, handicappati, carcerati -, la "Mensa della Fratellanza", il "Tribunale dei diritti del Malato", il "Gruppo Alcolisti Anonimi", il primo nucleo degli obiettori di coscienza.
Tra l'ottobre 1988 e il giugno 1989 resse, come Amministratore Apostolico, la diocesi di Rimini. Nel settembre 1990 ebbe ancora la gioia di accogliere il Giovanni Paolo II nell'arcidiocesi di Ravenna per la visita nel Duomo di San Nicolò di Argenta alla tomba di don Giovanni Minzoni.
Pochi giorni dopo, il 27 ottobre, il Papa accolse la rinuncia di monsignor Tonini al governo della Chiesa di Ravenna.
Da Vescovo emerito si è dedicato ad una intensa attività pastorale: ha insegnato filosofia e teologia alle religiose e ai giovani, ha predicato numerosi corsi di esercizi spirituali, ha scritto articoli su Avvenire e su altri giornali, ha portato la testimonianza della sua esperienza sacerdotale e della sua saggezza pastorale in tante trasmissioni televisive, per le quali è diventato una delle figure più conosciute e popolari della Chiesa in Italia.
Nel febbraio 1991 è stato chiamato da Giovanni Paolo II a predicare gli esercizi spirituali per la Curia Romana, sul tema La Chiesa della speranza per questo nostro tempo. Nello stesso anno, ha animato, con Enzo Biagi, la trasmissione televisiva I Dieci Comandamenti che divenne un esempio di moderna catechesi che si avvale del mezzo e del linguaggio televisivo.
Nel gennaio 1992 tornò in Brasile, a Roraima, per partecipare al primo congresso dei capi tribù Indios. Nel 1994, ancora una volta Giovanni Paolo II lo chiamò a partecipare all'Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
Fu creato e pubblicato cardinale da Giovanni Paolo II nel Concistoro del 26 novembre 1994, del Titolo del Santissimo Redentore a Val Melaina.
Muore il 28 luglio 2013 a Ravenna presso l'opera di Santa Teresa dove ha vissuto gli ultimi anni della sua vita.